PRESTO BALLET: THE LOST ART OF TIME TRAVEL
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13/11/2008Secondo album (dopo tre anni dal debut cd) per i Presto Ballet del chitarista dei Metal Church Kurdt Vanderhoof: le sette tracce di 'The Lost Art Of Time Travel' ci portano dritti dritti indietro di trent'anni, per lasciarci alle prese con un rock progressivo di stampo assolutamente settantiano. Yes, Kansas e Genesis sono le basi di partenza per i Presto Ballet, che riescono a mettere insieme un platter di buon livello, certamente non eccezionale dal punto di vista innovativo, ma comunque in grado di donare belle sensazioni agli amanti del genere. Il songwriting creato da Kurdt Vanderhoof e soci regge quindi lo scoglio della critica, riuscendo a creare un insieme accattivante senza però riuscire a sfondare quelle zone in cui risiede l'eccellenza del rock progressivo: con qualche accorgimento magari la band sarebbe riuscita a dare alle stampe qualcosa di ancora più valido, ma già così 'The Lost Art Of Time Travel' ci fa compiere un bel viaggio nel tempo, cullandoci attraverso dolci passaggi ed ottimi ritornelli. La produzione è ottima, così come la cover che invoglia e cattura l'attenzione sugli scaffali di dischi. In definitiva i Presto Ballet danno alla luce un altro platter discreto, con la speranza che Kurdt riesca a far evolvere la sua creatura verso lidi di eccellenza già dalla prossima uscita. Io ci spero...
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