PREY: KNIGHTS OF THE REVOLUTION
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08/06/2009Secondo disco per gli svedesi Prey, che nel 2005 avevano debuttato con 'The Hunter'. E c'è da dire che le perplessità ci sono. Non si tratta infatti di un cattivo prodotto, ma c'è un po' troppa scolasticità che trasuda qua e là, inframezzata da idee interessanti a livello di songwriting. Troppi occhiolini strizzati a classici del Melodic e del Power, primo fra tutti un certo Axel Rudi Pell, ma anche Magnum ed altri; certo non si tratta di plagi, ma molto blandamente di riprese stilistiche evidenti, che vanno a dare al tutto un'aria di "molle" già sentito. Le idee, si diceva, non sono malvagie, anzi alcuni pezzi hanno anche delle buone carte da giocare, ma l'impressione generale è che, per ogni guizzo creativo (l'aspetto migliore sono i chorus) si sia dovuti andare a cercare una struttura già collaudata per completare la canzone, quasi la band non fosse in grado di scrivere un pezzo in maniera interamente autonoma. I musicisti sono bravi, ma manca non poco mordente, con il risultato che l'impatto complessivo del disco è mellifluo, malfermo sulle gambe. Un peccato, nulla da dire; non è dato sapere se il problema sia dovuto alla fretta di pubblicare o se effettivamente le capacità compositive della band finiscano lì, ad un livello decisamente incompleto; ciò che è chiaro è che si può facilmente trovare di meglio. Vedremo la prossima...
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