PHENOMENA: PSYCHOFANTASY
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15/03/2006Quarto episodio di questa sorta di saga sonora divisa in altrettanti differenti concept creata dai fratelli Galley, Tom e Mel(assolutamente da riscoprire i Trapeze, band in cui Mel e Glenn Hughes iniziarono la carriera), nel bel mezzo degli anni '80, ed ennesimo schieramento(in numero minore rispetto ai lavori precedenti) di ospiti e di musicisti misconosciuti e famosi tra i quali spiccano certamente Glenn Hughes(già in gioco a partire dal primo disco), e Tony Martin che alla lunga, soprattutto il primo, faranno la differnza in un album che conosce alti e bassi. Livelli alti raggiunti proprio grazie a Glenn, alle sue intepretazioni che hanno fatto esaurire tutti i superlativi per definirle, ma che faticano ad alzare il livello medio quando il songwriting non riesce a staccarsi dal fondo della mediocrità. Certamente si può definire "PsychoFantasy" come il più quadrato e heavy("Killing For The Thrill") dei quattro, ma anche quello arrangiato peggio e che si muove su poche idee, sfruttando solo raramente le coordinate vincenti dell'esordio come ad esempio in "60 Seconds". Bisogna comunque dare atto a Galley di aver scritto un buon album, che si lascia ascoltare ed apprezzare in scioltezza, e che giocoforza affascina grazie al talento vocale di Hughes come se i brani fossero stati composti a misura per le sue corde vocali. Quello che rimane dopo ripetuti ascolti è l'apprezzameto, ma no la voglia di farlo cercando il piacere. Cosiddetta croce e delizia di quelle creazioni che abbagliano al primo impatto per poi cadere nell'indifferenza: tra due mesi chi si ricorderà di questo bel disco?
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