ARTACH : Sworn to Avenge
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02/10/2021I canadesi Artach sono attivi dal 2019 ed hanno alle spalle un solo album, datato 2020. Il progetto, nonostante la giovane età anagrafica, è dedito ad un sound che guarda però al passato. Parliamo la lingua del black metal più primordiale, tanto da avere più echi thrash ed heavy che i più distorti e gelidi suoni dell’immaginario collettivo anni novanta. In più punti i nostri infatti ci regalano sprazzi vocali decisamente heavy, mescolando le attitudini dei primissimi Celtic Frost ai Mercyful Fate, il tutto in un crescendo epic. Cirith Ungol e similari ci corrono alla mente, per le strutture minimali e l’approccio così omerico nel sound, con la nera fiamma però a bruciare sotto i piedi dei musicisti. Primi Bathory, Venom e più recenti Immortal sono le altre influenze che soggiacciono a questo album. L’attitudine decisamente black nasconde elementi liberi dall’ovattato sound anni novanta, mostrando, nella propria classicità, per assurdo molta personalità. L’ossimoro sta in piedi proprio perché connaturato ai primi vagiti di un genere che si caratterizzava più per tematiche ed ambientazioni, che per suoni veri e propri, maturati poi nel susseguirsi degli anni. Primordiali e al contempo caotici, gli Artach non stravolgono nulla ma riescono con efficacia a regalare emozioni rappresentando con competenza un sound vetusto, ma non per questo svuotato di contenuti o non attuale.
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