ISKANDR: Vergezicht
data
06/10/2021Terzo full-lenght per questi olandesi, in cui in realtà l'enigmatico O (Omar K.) fa tutto, coaudiuvato da un batterista. Bisogna dire che lo fa anche bene. Senza sconvolgere la ricetta per un buon disco black metal, quindi senza introdurre elementi estranei e spiazzanti, il mastermind forgia la sua versione, varia abbastanza da non risultare banale o già sentita col semplice uso oculato di tutto ciò che il genere può contemplare. Si è soliti pensare al black metal come ad un qualcosa di piuttosto sclerotico e refrattario alle novità, ed è probabilemente abbastanza vero, ma questo non impedisce che abbia, nell'arco dei trent'anni trascorsi dalla sua esplosione, ampliato i propri confini abbastanza da permettere l'esistenza di un lavoro di questo tipo. Dalle aperture acustiche di "Gezag" o "Gewesten Der Tijd", al mid tempo burzumiano di "Bloeddraad", col suo uso misurato di effetti corali a evidenziane la natura epica, alle interessanti e varie soluzioni vocali praticate (la recitazione nella già citata terza traccia, con il suo lento e ripetitivo incedere, ad esempio). "Verbod" ci regala infine un po' di dinamismo parossistico black (ma solo a tratti) che fino a questo punto solo il primo pezzo aveva accennato. Nessun brano sfigura in questo contesto, si tratta di un buon lavoro, fedele al suo genere ma ugualmente in grado di aggiungere qualcosa di nuovo a livello di approccio.
Commenti