PAATOS: SILENCE OF ANOTHER KIND
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25/05/2006Terzo disco per questa band svedese, ed ennesima conferma. Seppur leggero, ma assai percettebile, il passo in avanti va oltre il fattore qualità, e si insinua anche nella direzione stilistica che in buona parte rimane inalterata. Tuttavia, arricchita da accelerazioni ritmiche e da una maggiore linearità melodica rispetto ai precedenti lavori che si assesta delicatamente sui toni malinconici, grevi, che timidamente emergono dal sostrato emozionale a cui i fratelli Nettermalm ci hanno abituato. Una sorta di comune denominatore che la band tenta di portare avanti senza stagnarsi nella formula di per sè già convincente del recente passato, lontana da sonorità abituali moderne, che trova la sua migliore espressione in una dimensione srettamente settantiana fatta da progressive, pop e chiari riferimenti alla fusion easy listening del periodo. Catalizzatore di tutta questa materia è la voce di Petronella, abile nel sottolineare tutte le sfumature dei brani nonostante si assesti su un unico registro interpretativo che fa capo essenzialmente al suo lato passionale anche quando la ritmica spinge sull'acceleratore in brani come "Shame", e "There Will No Be Miracles". Anche se il meglio viene fuori lì dove i nostri mostrano apertamente l'anima in brani addomesticati da un senso di amarezza e sottrazione al cospetto delle piccole sofferenze del quotidiano, manifestate anche attraverso liriche poetiche che non scadono mai nei luoghi comuni tanto cari a tematiche esitenziali. Struggente, in tal caso, "Not A Sound". Manca ancora, forse, quella spinta definitiva sul piano dell'incisività che potrebbe proiettare i Paatos verso vette artistiche quasi indiscutibili, ma molto probabilmente è solo questione di tempo dato che la tendenza fino ad oggi avvertita è quella della scalata costante. nel mentre, godiamoci questo gracile gioiellino strafatto di sensazioni ed umori che non dispiaceranno a nessuno se predisposto all'ascolto di questo tipo di sonorità.
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