ACTION ACTION: AN ARMY OF SHAPES BETWEEN WARS
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20/02/2006Action Action, al secondo lavoro dopo il debut “Don’t Cut Your Fabric To This Year’s Fashion” sono la nuova scommessa Victory Records, giustamente decisa a puntare forte su di loro a fronte delle decine di migliaia di copie vendute del precedente lavoro. Mica male per una band che si è formata appena due anni fa. L’infame equazione Victory=metalcore in questo caso si rivela fatalmente sbagliata, visto che i quattro statunitensi sono quanto di più lontano ci sia da certe sonorità e rischiano addirittura di essere una mosca bianca nel roster della label americana; il mix musicale della band è fortemente orientato verso un modern rock contaminato di pop, di tastiere moderne e un mood a metà strada tra l’indie e il mainstream; insomma il classico sound che se trasmesso sui canali giusti alle ore giuste potrebbe fare sfaceli vista la sua attitudine a farsi ascoltare sia da chi usufruisce di Mtv e compagnia in modo superficiale che dai veri appassionati di un certo stile. La carta vincente degli Action Action è sicuramente quella dell’atmosfera malinconica, sintetica e al tempo stesso elettrica dei brani; influenze che piovono da tutte le direzioni (la new wave di “Sleep Paralysis”, il punk di “The Game” o i Bloc Party in “Paper Cliché”) e grandi melodie rendono “An Army Of Shapes Between Wars” un lavoro davvero godibile, seppur lontano dall’originalità. Piuttosto, rendiamo merito a questi quattro ragazzi di sapere miscelare con abilità senza risultare stucchevoli o ridicoli i suoni indie rock più in voga al momento senza tralasciare la personalità. Diamo tempo al tempo, e anche quella prevarrà, nell’attesa godiamoci pure questo lavoro.
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