You are here: /

MYSTIC PROPHECY: NEVER ENDING

data

13/12/2004
60 (ma anche no)


Genere: Power Metal
Etichetta: Nuclear Blast
Anno: 2004

Vi ricordate quando c'era ancora qualcuno che parlava con entusiasmo e venerazione della scena power metal tedesca? Vi ricordate quando un po' tutti i gruppi power della terra sembrano voler chiedere la cittadinanza crucca? Vi ricordate quando ogni buon giovane metallaro concludeva la preghierina della sera con "...e benedici Kai Hansen e tutte le sue trecentomila collaborazioni?" Spero per voi di sì. Perchè è giunto il momento di dire BASTA al power metal tedesco. E' giunto il momento di presentare alla comunità europea una mozione che proibisca ai nostri birraioli preferiti di cimentarsi con qualsiasi forma di musica pesante che preveda doppia cassa, ritornelli melodici, e armonie maideniane alle chitarre. E' giunto il momento di fare qualcosa per impedire che le (poche) band valide del teutonico suolo vengano affossate, numericamente e commercialmente parlando, dall'insostenibile, incommensurabile, inarrestabile mole di MERDA che i loro compatrioti ci gettano addosso. Non se ne può più di ritornelli sentiti tremila volte sparati nel microfono da sedicenti cantanti buoni giusto per un karaoke tra amici (preferibilmente ubriachi);, non se ne può piu' di mid/tempos alternati a sparate doppiocassistiche a far da sottofondo a riff inconsistenti, a chitarre fantasma, ad assoli sempre uguali a se stessi; non se ne può di neoclassicismi da sagra della bruschetta; non se ne può piu' di produzioni piatte e anonime che riescono nel difficile tentativo di rendere ancora meno significativa la proposta di tre milioni di band che suonano sempre, perpetuamente, invariabilmente, la stessa identica schifezza. Rock'n'Rolf, Kai Hansen, Udo, Doro Pesch, ma anche i ragazzi dei Grave Digger, dei Rage, persino Tobias Sammet, dovrebbero tutti mettersi a piangere pensando a come la scena sia stata distrutta da un autentico manipolo di incapaci. Basta, ecchecchezzo. E, parlando dei Mystic Prophecy, mi limito a dire sette cose: 1 - magari ci siete già arrivati da soli, ma si ispirano veramente tanto ai Rage, agli Edguy, e un pizzichino all'US power. Strano, eh? 2 - non basta chiamare Gus G. (Dream Evil, Firewind...) alla chitarra e fargli fare un assolo sborone alla fine per rendere questo disco degno d'esser comprato... 3 - non basta suonar bene, bisogna anche scrivere riff decenti. 4 - scrivere titoli come "In Hell" e piazzarci cori simil-cattivi tentando pateticamente di fare il verso alle vecchie glorie del power americano, non rende questo disco aggressivo e personale. 5 - se due pezzi risultano appena appena validi ("Dead Moon Rising" e "Warriors Of Lies") questo non significa che si possano accettare i ritornelli UGUALI di "Burning Bridges" o "Under A Darkend Sun", per non parlare della generale, inequivocabile e fallimentare mediocrità che ammorba il disco. 6 - nessuno, NESSUNO, ha obbligato i Mystic Prophecy a piazzare una ballad nell'album, ma se volete farvi quattro risate, ascoltatela appena ne avete occasione: "Never Surrender" è semplicemente uno sprazzo di autentica comicità nella grama vita del power-metaller depresso per il pessimo stato in cui versa il suo genere preferito. 7 - tanto per la cronaca, i Mystic Prophecy sono addirittura un supergruppo: c'è dentro il cantante dei Valley's Eve (crucchen power, ja!), c'è dentro l'ex bassista degli Stormwitch (mein Gott!). Magari qualcuno di voi particolarmente attento noterà come Gus G. sia greco e il batterista sia svedese. Ma il discorso non cambia, perchè parlando di power metal la Germania non è una nazionalità, è una vera e propria (pericolosissima) filosofia. Detto ciò, e guardato il voto qui sotto, mi limito a ricordarvi che SI', è una sufficienza. E una sufficienza va bene soltanto per chi si accontenta dello stretto necessario. Un po' come i Mystic Prophecy stessi, ecco.

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento

live report

Appunti01

ULCERATE + SELBST
Legend Club - Milano

A conferma della serata dalle tinte esotiche, il 5 novembre, prima dei neozelandesi Ulcerate aprono i venezuelani Selbst, autori in carriera di un buon black metal dalle tinte atmosferiche, dove nelle pieghe di strutture in cui si intrecciano le tipiche sfuriate stru...

Nov 16 2024

2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web