CRASH STREET KIDS: TRANSATLANTIC SUICIDE
data
05/06/2009Prendete una bella dose di classico glam d'annata, spruzzatelo qua e là con una manciata di puro rock 'n' roll e guarnitelo con una bella dose di retro pop di estrazione seventies: può essere così descritta in modo conciso la proposta musica dei Crash Street Kids, quartetto statunitense arrivato col qui discusso 'Transatlantic Suicide' alla prova del terzo studio album. Quello che stupisce maggiormente del cd in questione è la tanto semplice quanto genuina capacità di intrattenimento celata nei circa quarantasette minuti di musica proposta, una caratteristica che sembra appartenere d'ufficio ad una band il cui motivo principe sembrerebbe quello di ridare linfa ancora una volta al rock 'n' roll nelle sue vesti più congeniali, all'interno delle quali fanno capolino non di rado alcuni frizzanti apporti di brioso pianoforte. Un po' Aerosmith prima parentesi, un po' The Who nelle loro tipiche vesti, un po' semplicemente Crash Street Kids in un lavoro che non tarderà a diffondere sorrisi ed allegria nel luogo infettato dal sound di questo 'Transatlantic Suicide': un modo come un altro per ricordarsi che la musica è prima di tutto svago, anche dietro al sempre più ossessivo modo di produrre e laccare certe uscite avvicinabili più ad un prodotto da commercio che non ad un parto artistico. Ed è qui che non casca l'asino, almeno per quanto concerne il contenuto del terzo album dei bravi Crash Street Kids.
Commenti