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Saint Vitus: Saint Vitus

data

05/06/2009
90


Genere: Doom
Etichetta: S.S.T.
Distro:
Anno: 1984

Esordio discografico per gli statunitensi Saint Vitus, una tra i gruppi che meglio ha saputo diffondere l’oscuro verbo del Doom seguendo con maestria ed eleganza i dettami dei "padri" Black Sabbath ma che, d’altro canto, ha saputo fondere al meglio questo stile con il nascente Heavy Metal. Il gruppo è nato nella zona di Los Angeles, patria del Glam Rock, nel lontano 1979 col nome di Tyrant grazie all’unione del cantante Scott Reagers, del chitarrista Dave Chandler, del bassista Mark Adamas e del batterista Armando Costa. Dopo aver pubblicato un primo demo ed aver cambiato il nome in Saint Vitus prendendo spunto dal brano "Saint Vitus Dance" dei Sabbath, i nostri eroi vengono messi sotto contratto dalla SST Records, l’etichetta di Greg Gin dei Black Flag che gli permette di dare finalmente alle stampe l’album che mi accingo a recensire, un piccolo capolavoro di "old school doom", una letale miscela di ritmiche molto pesanti e granitiche alternate a tempi rallentati infarciti da riff molto grezzi e coinvolgenti, inframmezzati da diabolici assoli di chitarra; un sound che trasuda atmosfere oscure, drammatiche ma al tempo stesso rockeggianti e immediate. Per farsene un’idea basta ascoltare la title track che apre l’album, con il suo incedere sostenuto e l’ottimo refrain creato appositamente per essere urlato a squarciagola in sede line. Ma dopo questo episodio di stampo quasi settantiano i nostri cavalieri dell’apocalisse cambiano gradualmente i toni, cominciando a sciorinare una serie di ritmi cupi, lenti e minacciosi che fanno subito tornare in mente i Sabbath. Le successive quattro tracce dell’album sono tutte avvolte da un’aurea mistica e visionaria che le rende delle gemme di inestimabile valore. Questo è un piccolo capolavoro prodotto nei Total Access Studio di Redondo Beach, un album che tutti dovrebbero ascoltare perché rimarrebbero colpiti dalla disarmante semplicità dei brani che comunque risultano coinvolgenti e mai scontati. Questo esordio discografico può essere senza il benché minimo dubbio considerato una pietra miliare sia del doom che dell’heavy metal. E se le basi sono queste…...

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