Memory Driven: Relative Obscurity
data
07/10/2009Ottimo debutto discografico per gli americani Memory Driven, quattro pazzi scatenati capitanati dal carismatico, eclettico e geniale Dennis Cornelius. I nostri ci regalano dell’ottimo doom metal che, pur non tralasciando gli elementi classici, riesce comunque ad avere uno sound molto personale. La band cerca di rifarsi, a suo modo, allo stile di mostri sacri del calibro di Trouble e Saint Vitus aggiungendo però quel tocco di gotico e qualche quid di moderno che rende questo album altamente ipnotico. Completano il tutto degli ottimi inserti di elettronica generati dal titanico lavoro svolto dalle tastiere magistralmente condotte da sua maestosità David Newcomb. Tra i brani migliori è doveroso segnalare "Melt Into" e "The 13th Baktun", due vere perle del genere che da sole valgono l’acquisto dell’intero album. Comunque per concludere posso solo dire che questo album è un vero e proprio mosaico ed ogni singola traccia fa sì che questo debutto diventi un vero e proprio capolavoro.
Commenti