MEMORY DRIVEN: Animus
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19/10/2011Ulteriore piacevole scoperta, sempre su etichetta I Hate, questa degli americani Memory Driven, forieri di un doom ammorbidito da una forte componente progressive e post rock come si evince fin da subito in "Empty Gesture"; evidenti sono i riferimenti a Opeth e Porcupine Tree. Suono pulito, produzione cristallina, molta ecletticità di soluzioni che proprio dal progressive prendono la loro diversità rispetto ad un genere più canonico come il doom di "So It Seems", impreziosito da una parte centrale di wah-wah e da un finale acustico. Momenti di riflessione allentano la tensione in "Ava's Song" e "Unveiled", altri più tellurici dove si sente chiaramente l'influenza Opeth sono "These Aren't The Chords You're Looking For" e le migliori del lotto "A Tempt" e "Group Departure", in quest'ultima fanno capolino anche arpeggi à la Pink Floyd. Un pizzico di Candlemass in "Black Light", mentre una marziale ghost-track chiude l'opera. Voce pulita, liriche incentrate sul perdono e su come la gente si rapporta con gli altri; la piccola caduta di tono ("Die To Breed") non abbassa il valore generale di questa seconda opera della band capitanata da Dennis Cornelius (Revelation e Place Of Skull).
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