MASSEMORD: SKOGEN KALLER
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05/04/2004Era da tanto tempo che non ascoltavo un NUOVO album di BM che mi facesse essere veramente soddisfatto (è facile andare a ripescare i nomi storici...). Sempre le stesse cose, sempre la stessa pallosa melodia che vuole essere cattiva e catchy allo stesso tempo! Invece con i Massemord tutto questo non succede. Chi sono? I Massemord sono essenzialmente una one man band (Lord Hastur Warmachine) di Bergen (ovviamente in Norvegia) che sta sulle scene dal lontanissimo e glorioso 1992. Una delle ultime true BM bands? Può darsi, quello che è certo è che ascoltando le canzoni contenute su 'Skogen Kaller' (traducibile con 'il richiamo della foresta'), ovverosia non il debut album, ma una collezione di pezzi che vanno appunto dal 1992 al 2003, si ha l'impressione di trovarsi dinnanzi a qualcosa di più di un album di un gruppetto norvegese da due soldi. Se ormai i vari Satyricon, Enslaved, Darkthrone e compagnia bella sono solo l'ombra di quello che furono ai tempi del loro massimo splendore, ci pensa L.H.W. (e Der Henker che lo aiuta alle voci) a fare un po' di pulizia all'interno di un genere, come il BM, che non doveva assolutamente diventare alla portata di tutti, fanciulli in cerca di un po' di estremismo cool, stupidi ruffiani e darkettoni intransigenti (solo per citare qualche categoria-immondizia). Le dieci canzoni di questa raccolta mettono bene in chiaro che cosa sia e come dovrebbe essere suonato (ho usato il condizionale non a caso) il BLACK METAL. Canzoni gelide, malate e vichingamente epiche fanno la loro comparsa una dopo l'altra, facendo immergere l'ascoltatore in una imamginaria foresta norvegese, con tutte le sensazioni che da ciò ne possono derivare. In un periodo nel quale dalla Norvegia sembravano uscire solo gruppi-riedizione dei Deicide o porcate simil-BM, i Massemord portano una grande ventata d'aria antica, che è quello che ci voleva. Con una produzione adatta alle composizioni (che sarebbe a dire non da cantinaccia come nei Darkthrone, né da Oscar della consolle come nei Dimmu Borgir), questo disco, che sarà probabilmente apprezzato solamente dai veri cultori di un certo tipo di BM, fa la sua figura rispetto a nomi più altisonanti ma dalla scarsa qualità.
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