MAD MAX: WHITE SANDS
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10/03/2007Dopo il convincente come-back perpetrato nell'album "Night Of White Rock" e il successivo intrattenimento svolto grazie all'EP di transizione "In White", attendevo speranzoso dai rockers cristiani Mad Max una nuova convincente e definitiva prova, buona per poterli inserire con la giusta cognizione di causa nella lista degli acts attualmente più in voga della scena hard melodica dei giorni nostri. E finalmente, dopo ripetuti e soddisfacenti ascolti, questa operazione può felicemente essere effettuata. "White Sands" è un cd composto da undici tracce che ripercorrono lo stile già intravisto nel sopracitato "Night Of White Rock", con l'unica differenza individuata nella scelta di non includere nessun arrangiamento di tastiere nel tessuto strumentale dei vari brani, cosa che altro non ha potuto fare se non rendere più diretto e "in your face" il risultato finale del prodotto. La scelta in questione, indubbiamente intelligente, è stata molto probabilmente messa in atto per ricongiungere parte dei dispersi fans del corso ottantiano della band teutonica (fatto di sonorità certo melodiche ma indirizzate verso uno stampo maggiomente metal), i quali poco avevano digerito la svolta eccessivamente patinata del gruppo post-reunion. Il risultato è un album capace di indossare al meglio tutte le caratteristiche sin qui descritte, regalando composizioni dall'attitudine passata ma dal sound invece adatto ad incontrare le coordinate dei giorni nostri, intrattenendo con buona vena l'ascoltatore grazie a chorus piacevoli e di facile assimilazione. Traendo le conclusioni non posso che ritenermi soddisfatto nei confronti di questo "White Sands", un lavoro che consacra definitivamente Michael Voss e soci nelle alte schiere del hard melodico dei giorni nostri, e questo grazie ad un prodotto che merita senza dubbio la giusta attenzione da parte di tutti i convinti rockers del globo. Cristiano ma solido, come le chitarre che lo compongono.
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