KALEDON: CHAPTER V, A NEW ERA BEGINS
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30/08/2008La prima volta che mi trovai a recensire i Kaledon fu nel 2002, in occasione della release del loro primo album, ‘Chapter I, The Destruction’, e ben ricordo che, dietro una copertina non proprio irresistibile, il disco non era gran che e si prese un giudizio ed un voto adeguato. Speravo che il tempo portasse consiglio e saggezza nella band romana, ma a quanto pare ciò non è avvenuto, visto che oggi, nel 2008, mi ritrovo da recensire il quinto lavoro della band, ed ancora oggi la mia recensione non sarà proprio positiva. Perché? Perché nonostante all’interno di quest’album, composto da dieci pezzi, ci siano cinque canzoni non fatte male, ovvero la gradevoli cavalcate power "The End Of The Green Power" e "The God Beyond The Man", l’hardrockeggiante "A Flash In The Sky" (comunque storpiata da una tastiera imbarazzante), la strumentale "Great Mighty Light" e la varia e strutturata "Greatest Heart", il resto del materiale è completamente non sufficiente (in primis la terza traccia "Mozul", il punto più negativo dell’intero album, song che continua a cambiare a caso e senza un filo logico), scritto non a dovere, suonato, concedetemelo, alla buona (tranne per quanto riguarda la batteria, dove è seduto il bravissimo Stormlord David Folchitto) ed arrangiato in maniera facile ed elementare, con le parti di tastiera di Daniele Fuligni spesso superflue e gli effetti sonori self-made in cima alla lista. Ops, dimenticavo di citare il nuovo cantante, Marco Palazzi… beh, spiace dirlo, ma trovo la sua prestazione abbastanza in linea con quella degli altri 4/6 della band, ovvero non pienamente sufficiente. Completa il quadretto una produzione sotto la media ed una copertina decisamente brutta, come ormai da tradizione per la band. Questo è un disco non abbastanza di qualità per essere concorrenziale nel mercato e nella scena nel 2008. Ok, Legend of the forgotten reign è programmata in sei parti, quindi ne arriverà un altro album ancora; speriamo che la tendenza cambi e che la band sappia stupirmi.
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