BAUDA: Euphoria…Of Flesh, Men and the Great Escape
data
21/09/2012Interessanti questi Bauda, realtà cilena alle prese con una proposta che tende a sfuggire alle etichette grazie al suo post-rock/metal che fa palesemente l'occhietto all'indie pop/rock, mentre timide sono le sfumature progressive, ed assai più incombenti, invece, quelle acustiche. 'Euphoria…Of Flesh, Men and the Great Escape' è un disco per questo molto poco lineare che dà perlopiù la sensazione di poter durare molto più della durata attuale; i brani in tal senso potrebbero andare avanti a lungo senza mai annoiare, ma da questo punto di vista la band sudamericana rispetta i canoni comuni del disco singolo. Trattasi comunque di un concept album che gira attorno alle vicende della stazione baleniera di Quintay, parla delle vite di chi ci lavorava e di tutto quanto il mare riesce a smuovere - speranze, paure, orrori, malinconie e via dicendo. Un tema che trova il degno supporto e la dovuta esposizione attraverso atmosfere ora decise e corpose, ora rarefatte, che disegnano paesaggi e generano visioni relative ad un mondo lontano, un universo a sè sognante e di pari passo desolante come solo un posto vicino al mare riesce ad essere. La completa versatilità del trio, poi, chiude il cerchio con la sua importante prestazione tra trame di chitarra ruvidi ed eteree, ed una sezione ritmica eclettica che dona ad ogni tempo fantasiosi passaggi. E non importa se qualche volta, a briglie sciolte, i Bauda smarriscono il senso dell'orientamento perchè lì dove si dirigono danno dimostrazione di sapersi adattare per non conoscendo la meta. Unico appunto che ci sentiamo di muovere ad un disco intenso e prezioso.
Commenti