JESUS AIN'T IN POLAND: Freiheit Macht Frei
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08/03/2012Quando uscì 'Holobscene' quasi non credevamo di aver ascoltato un concentrato di potenza in così poco tempo: tutto era così perfetto, suoni infami e band in grandissimo spolvero. Ora sono ritornati e questo nuovo disco non fa che confermare lo stato di grazia di un quartetto che pareva quasi uscito dal nulla, invece sta facendo parlare di sé negli anfratti dell'underground nostrano. L'occhio stavolta cade oltre che sull'aspetto grafico, curato in modo migliore, sul numero delle tracce che vi faranno passare senza dubbio un ottima mezz'ora. Non in secondo piano passa il brano "Blessed Be": in sei minuti riescono a calibrare bene ogni tipico stampo del loro muro sonoro. Primi minuti velocissimi, poi una parte rallentata la fa da padrone per quasi tutti i restanti minuti senza far diventare il brano un filler. Fatto sta che sia sperimentando nuove soluzioni, sia tornando al loro habitat naturale il singer Sieg è impossessato, dando modo di farci capire che è veramente in gamba. Alcuni brani ("Pedophagia") tentano la via del d-beat swedish, ma sono giusto attimi che vengono spazzati via subito dalla loro furia assurda ("Mother Abscess", pochi secondi di follia). Da avere e supportare. Vi esalterete come non mai.
Marco Fullini
21/04/2015, 06:14
Grandi