JAG PANZER: The Deviant Chord
data
16/12/2017Dopo i rituali sei o sette anni di attesa ritornano questi veterani del power metal statunitense. I nostri sono in attività da ormai piu di trent´anni e, pur essendo sempre rimasti una band di seconda o terza fascia in termini di popolarità, hanno senz´altro un posto nella storia del genere. Non ci hanno abituato a sorprese nel corso della loro carriera (a parte il famigerato 'Dissident Alliance'), e questo lavoro non fa eccezione. Siamo di fronte al solito prodotto ben confezionato, secondo una ricetta collaudata: heavy metal per lo più mid tempo; alcune tracce aprono con un feeling da ballad per poi lasciar andare la potenza dei riff e l´epicità del cantato; un paio di episodi piu tirati vivacizzano il lavoro. Alcuni pezzi sono un po´ troppo formulaici, generando una forma di irritazione, anche nel complesso di un prodotto da cui non ci aspettiamo sorprese. È presente anche una ballad in senso stretto che, grazie alla innegabile abilità della band, evita il rischio di essere melensa, sempre in agguato per un pezzo di questo genere. Harry Conklin ha scelto per questo lavoro un registro vocale il piu delle volte piu basso di quanto avesse fatto in "Casting The Stones", un peccato considerato dove ci mostra in alcuni passaggi di sapersi spingere: questa scelta ce lo avvicina a Rolf Kasparek dei Running Wild, cantante con una sua storia ma decisamente meno talentuoso della voce dei Jag Panzer. Nonostante ciò le parti vocali sono piu che soddisfacenti, "The Tyrant" si mostra per l´ugola versatile che è, ricordandoci di volta in volta il già citato frontman dei Running Wild, Davis DeFeis, Eric Adams o Bruce Dickinson. Nel complesso un lavoro piu che soddisfacente, che si caratterizza per quelli che sono i ben noti pregi del genere, e anche per i suoi difetti: strumentisti esperti e capaci creano un´opera epica, melodica con quel tanto di durezza che serve per il genere. Contemporaneamente, in assenza di spunti particolarmente brillanti, è difficile elevarsi oltre un certo limite.
Commenti