iced earth: the crucible of man (something wicked part 2)
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13/09/2008Finalmente è finita! La trilogia 'Something Wicked' (più che trilogia mi piace considerarla una doppietta aggiunta anni dopo ad un mastodontico album come 'Something Wicked This Way Comes' del 1998) giunge con 'The Crucible Of Man' alla sua naturale conclusione. In questi tre anni se ne sono sentite di tutti i colori circa questi due album e su chi li avrebbe registrati, le solite voci di corridoio che comunque solo in parte si sono rivelate prive di fondamento. Tim Owens non c'è più, non ci è dato sapere perchè ma quest'estate lo abbiamo visto fare da turnista per Malmsteen e il rosso Mattew Barlow ha ripreso il suo posto che fu negli Iced Earth. Jon Schaffer ha così composto quello che, a suo modo di vedere, avrebbe dovuto essere il glorioso compimento di una vicenda nata più di dieci anni fa, lasciando furbamente qualche spiraglio di dubbio aperto circa l'effettiva conclusione dell'opera (una garanzia per una quadrilogia?) ma dopo numerosi ascolti, qualche dubbio circa l'effettivo impatto di questo album ce l'ho, eccome. Primo: mi è parso che il songwriting sia stanco e svogliato. Troppi mid tempos, cori lagnosi, riff ossessivi ripetuti dieci volte all'interno della stessa canzone. Inoltre l'eccellente ritmica thrashy di Jon Schaffer si è andata perdendo in favore di riff aperti e accordi lunghi (a parte qualche sporadico episodio come "The Dimension Gauntlet" o la grande "Divide And Devour"). Tutto ciò ovviamente ha causato secondo me un vistoso calo di tensione. Secondo: le canzoni sono troppo articolate per poter essere digerite in tempi decenti. Il cosiddetto "muro" non c'è più, sgretolato dal tempo che avanza inesorabile o da (probabilmente) un ego troppo vanitoso. Per la quasi totalità dell'album (quasi un'ora) si viene trascinati quasi passivamente attraverso le quindici tracce, quasi in stato vegetativo, non che si tratti di canzoni poco efficaci o cosa, ma manca quel "qualcosa" in più che ti fa riascoltare la canzone decine di volte di fila. Tralasciando registrazione, artwork e tutto il resto, che come si conviene ad un prodotto di tale caratura, è semplicemente ottimo, 'The Crucible Of Man' non mi ha entusiasmato per nulla. E con ciò lungi da me dichiarare questo un album mediocre. Ma considerando che si tratta delle conclusione di quello che 'SWTWC' iniziò una decade fa, avrei gradito di più.
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