ICED EARTH: Incorruptible
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15/07/2017Superati i fastidiosi problemi di salute che avevano coinvolto il leader e unico membro originario Jon Shaffer costringendo così la band ad una pausa gli Iced Earth tornano oggi con il loro dodicesimo lavoro, il terzo che vede all'opera il sempre più bravo Stu Block con i suoi multiformi registri vocali, più che mai integrato con il resto della truppa e capace di non far rimpiangere un'istituzione quale il precedente singer Matt Barlow. 'Incorruptible' è senza dubbio un'uscita più che valida in cui è proprio Stu a dare una marcia in più a brani mediamente di buona fattura anche se come già avvenuto nei precedenti 'Dystopia' e 'Plagues Of Babylon' ogni tanto saltano fuori svarioni o episodi non entusiasmanti (la semi ballad "Raven Wing" e la strumentale "Ghost Dance" troppo schematiche e la conclusiva "Clear The Way un po' dispersiva) che fanno da contraltare a momenti splendidi quali "Black Flag" dai toni oscuri e drammatici, la tiratissima "Seven Headed Whore", la più cadenzata "The Relic (Part 1)" dal pregevole guitar work e nel finale la thrashy "Defiance". Siamo abbastanza lontani da album come 'Burnt Offerings', "Dark Saga" o "Something Wicked This Way Comes" che hanno portato gli Iced Earth a conseguire ottimi e meritatissimi riconoscimenti, si sente che il songwriting, a tratti monocorde, solo a tratti può essere ricondotto a quel periodo di congiuntura favorevole ma Jon è una prima di tutto una persona e poi un musicista tutto d'un pezzo e il titolo dell'album calza proprio a pennello, quello che gli viene ora a mancare in termini di ispirazione è compensato dalla sua caparbietà, dalla voglia di gettare il cuore oltre l'ostacolo mettendo sul campo tanta, veramente tanta grinta e passione che fuoriesce dalla solita impressionante quantità di martellanti riff, ben coadiuvato da una sezione ritmica solida che incarna perfettamente il suo spirito guerriero e con la new entry Jake Dreyer a fornirgli un adeguato appoggio nelle parti soliste.
Frago
16/07/2017, 19:53
Superflui. Come in ogni loro uscita. Come possa avere considerazione un chitarrista come Schaffer per me è un mistero. Conosciuti con il Live in Athens, poi solo qualche brano sparso.