HOUSE OF MIRRORS: DESOLATION
data
26/06/2006Avevo lasciato i finnici House Of Mirrors al loro dabut "Nightflight To Paradise", un discreto episodio di hard melodico scandinavo che aveva messo in mostra una band dalle buone potenzialità, non sfruttate appieno all'interno del loro primo capitolo discografico, leggermente carente all'interno della propria seconda parte. Ora, a tre anni di distanza da tale cd, la casa degli specchi ritorna con una seconda uscita che poco ha di scontato, il tutto per una serie di elementi che non tarderemo ad analizzare. Innanzitutto le vecchie coordinate sonore, improntate su un'amalgama capace di spaziare tra AOR, hard melodico e tangibili escursioni pomp, ora viene arricchito ulteriormente con marcate aperture di puro metal melodico, fattore che tende ulteriormente a rendere variegato (con tutti i pregi ed i difetti del caso) il sound del gruppo scandinavo. Sinceramente, e questo per un puro parere personale del sottoscritto, il lato migliore del combo viene allo scoperto nelle tracce maggiormente melodiche e tipicamente AOR, brani riconducibili ad esempio all'appagante atmosfera della soffice "Where Are You Now" o al piacevole refrain della sorridente "Masquerade", mentre una sensazione di sgradevole intrusione viene propagata dalle potenti sfuriate speed di songs come "Broken Soul" e "On The Red Line", due episodi che poco hanno a che spartire con il resto delle composizioni presenti nel lotto. Non tutte le novità inserite in "Desolation" sono da buttare, perché al contrario le sostenute parti di chitarra intraviste nella title-track o nella successiva "Fallen Leaf" donano, alla proposta della band nordeuropea, un nuovo brillante e positivo smalto, ma ciò nonostante sarebbe il caso di decidere finalmente una direzione stilistica ben definita da seguire nel prossimo futuro, così da gettare sul mercato un album finalmente maturo e coerente in tutte le sue parti. Un cd cui attribuire almeno un ascolto insomma, e che di certo non avrà deluso in toto i fans acquisiti con il precedente capitolo.
Commenti