HAGEL STONE: Where Is Your God Now?
data
07/02/2014Piuttosto positiva l'impressione che ci hanno fornito questi ragazzi giunti anche in tempi relativamente brevi al primo traguardo veramente degno di nota, ossia il cd di esordio. Gli Hagel Stone riescono a dar vita ad un epic metal di prima maniera, assai rocciosom, ma dalle sfumature melodiche, senza spingere troppo sul pedale dell'acceleratore badando soprattutto a tenere una certa costanza nel ritmo (l'unica vera variante la si registra in "In The Avenger"). La presenza delle tastiere da parte del buon Matteo è elemento essenziale nel modellare il sound della band ferrarese, un po' sulla falsariga di Dave De Feis con i suoi Virgin Steele, principale fonte di ispirazione, anche se a differenza della band americana si preferisce non approfondire l'aspetto orchestrale, qui appena abbozzato. Buona la personalità espressa del cantante la cui timbrica può piacere o meno ma che non risulta mai monocorde visto che Riz modula con saggezza la sua voce utilizzando per la maggiore toni enfatici che ben si adattano alla struttura dei pezzi e alle liriche in pieno stile battagliero (molto bella la ballad “Under The Ice”, dal gusto eroicamente manowariano dove riesce a sfruttare al meglio le sue doti), ma non mancano interventi in growl (specie nell'aggressiva "The Power Of Flesh") mentre non convince per niente il falsetto, per fortuna ridotto al minimo. A livello musicale, ci sono un paio di aspetti sui quali è lecito muovere riserve: il songwriting, per quanto buono dà l'idea di essere schematico, canzoni sì di facile fruibilità ma proprio per questo un po' troppo semplici nella struttura e la raccomandazione di apportare alcune modifiche sullo sviluppo dei brani quasi sempre impostati su modalità cadenzate dalla durata medio-lunga quando invece qualche cambio di passo in più non avrebbe certo guastato.
Commenti