HIGHER GROUND: A THOUSAND PIECES
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16/01/2005Definire in poche parole la musica dei rockers svedesi Higher Ground è cosa alquanto complicata da effettuare, ed i motivi sono variegati e molteplici, tutti comunque dipendenti dalla particolarità della proposta in esame. Ci troviamo infatti a che fare con una band di classica derivazione scandinava, ben identificata, per molteplici elementi, con le coordinate del filone rock melodico nordeuropeo, unite a sprazzi musicali che rimembrano da lontano l'influsso di acts come U2 e Urban Tale. Il risultato di tale unione dà vita ad un composto sonoro fresco ed interessante, il quale potrà sicuramente attirarsi i pareri positivi di molti ascoltatori, con particolare attenzione da parte delle diverse schiere degli AORsters presenti nel globo. Il gusto melodico presente all'interno del gruppo, sicuramente innovativo grazie alle caratteristiche sin qui discusse, è forse l'elemento che maggiormente risalta all'interno di "A Thousand Pieces", un cd che offre una quarantina di minuti di ottima musica, adagiata all'interno di composizioni tanto essenziali quanto dirette. E sono proprio tali brani che tendono a indirizzare il proprio potenziale sulla semplice luminosità degli arrangiamenti e sul groove dei vari chorus, il tutto per catturare l'attenzione dell'eventuale ascoltatore di turno, attratto in maniera decisa da un risultato tanto pulito quanto emozionante. Tecnicamente parlando i musicisti non si rendono mai autori di virtuosismi strumentali o di mere parentesi dimostrative, lasciando al lato emotivo della musica il compito di mandare in porto il compito delle undici tracce contenute nel dischetto. Il dolce cantato di Peter Lindberg, singer sempre attento nell'interpretare al meglio le varie sfumature stilistiche della propria musica, ci intrattiene così in una distesa riflessione sull'universo sentimentale di ognuno di noi, aprendo in maniera sommessa ma incredibilmente naturale le porte del nostro io interiore. Il modo migliore per gustarsi un album di questo tipo è quello di consumarlo durante i nostri momenti di necessario riposo mentale, in cui ricerchiamo un agiato viaggio mentale sulle più pure ali dei facili sogni, senza l'ausilio di alcun accessorio eccessivamente debitore di attenzioni e concentrazione. Un ottima prova quindi, da gustarsi in particolare quando tutte le altre cose sembrano recare esclusivamente noia.
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