MORTUARY DRAPE: Tolling 13 Knell
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03/06/2013Le numerose reincarnazioni del drappo si sono sempre trovate a loro agio esprimendosi sotto l'ala protettrice di numerose label. Non è da meno la seconda ristampa su cd del terzo lavoro dei piemontesi, dopo quella su doppio vinile da parte della Iron Pegasus. Stavolta viene tirata in causa addirittura la Peaceville Records, che quest'anno punterà molto sulle uscite di Darkthrone e sul ritorno degli Autopsy. La ristampa è arricchita da brani della demotape 'Doom Return', registrati durante le sessions di quest'album, che viene rispolverato in vinile e cd a distanza di tredici anni (coincidenza voluta per parafrasare il titolo?). Le danze si aprono con la feroce doppietta "Dreadful Discovery" e "Liar Jubileum", poi viene lasciato il testimone ad una delle tre tracce più lunghe dell'album, "Not Still Born (The Unborn Plane)", brano dalle sontuose linee di basso e continui cambi di tempo adagiati tra momenti evocativi ed altri più devoti all'heavy di stampo Maideniano (perchè si sa, la Vergine di Ferro è sempre presente). 'Tolling 13 Knell' si mostra capace di mettere in risalto la tecnica e la predilizione dei Mortuary Drape per melodie sempre in contrasto coi controtempi dettati (ai tempi) da Massimo Altomare (Black Flame, Hate Profile), anche quando tali momenti sono tramortiti improvvisamente dagli assalti insoliti delle chitarre. "The Last Supper" potrebbe essere facilmente definita il manifesto di tale caratteristica, in quanto sa distinguersi sia nel tipico trademark del Drappo (death/black con atmosfera e ritmi marziali e classici), sia in colpi assestati in tutta fretta a suon di blastbeat. Dopo nove anni di attesa e la line-up riassestata, quest'anno finalmente uscirà il seguito di 'Buried In Time', ci aspettiamo una band grintosa e geniale come questi tempi che abbiamo ripercorso grazie all'etichetta inglese. Possiamo forse non gradire le troppe ristampe che la band fa uscire (d'altronde è chiaro a tutti che sono per i soli collezionisti accaniti, essendo item curati nei minimi dettagli), ma una cosa certa è che di brani davvero belli ne hanno scritti, e i quattro album che ci hanno regalato sono senza dubbio molto validi.
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