VICTIMS OF CREATION: Symmetry Of Our Plagued Existence
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01/06/2013Dall'assolata calda e ospitale Malta proviene un sound tetro, lento e deprimente, figlio degenere degli albionici My Dying Bride di 'Symphonaire Infernues Et Sphera Empirium' ("Tree Of Iniquity"), dei Paradise Lost di 'Gothic' ("Those Left Behind"), della lentezza dei Decomposed - "Chapter XXIII" (quanto ne sentiamo la mancanza) - dei Cathedral, e degli svedesi Candlemass che, stranezze della musica, si sono professati fan di un'altra band maltese, i Forsaken; questi utlimi a loro volta si ispirano (è sono fan) alla band di Messiah Marcolin. Nell’arcipelago di isolette non sono solo queste due band a passare agli onori della cronaca del doom death, figurano anche i Nomad Son e i Griffin Device (con membri dei VOC), segno che l'attività musicale e gli scambi tra band è molto fiorente. In realtà i Victims Of Creation esistono dal 1992, e dopo diverse vicissitudini legate a vari cambi di line up, solo ora hanno trovato una formazione stabile sotto l'ala protettrice della Cyclone Empire che li ha scoperti durante il Malta Doom festival del 2011, e ha dato loro la possibilità di mostrare al mondo la loro arte. Il loro death/doom è fortemente influenzato dallo sludge orrorifico con montagne di riff che ti sfigureranno il viso con la loro truculenza, growling maligno e ferale, ma non è la cattiveria a regnare sovrana, sanno quando e dove utilizzare le melodie che, immancabilmente, non potevano essere altro che malinconiche - vedi "The Glorious Deceit". Sound magniloquente, produzione pesante che rende tributo agli strumentisti, rendendo perfettamente intellegibile ogni stumento. Una summa del death/doom primigenio.
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