H.E.A.T.: TEARING DOWN THE WALLS
data
22/04/2014Dopo aver anticipato l’uscita del disco con il singolo "A Shot At Redemption" (a parere dello scrivente potevano scegliere un pezzo migliore come apripista), ecco finalmente uscire il quarto album della band svedese capitanata da un Erik Gronwall in grande spolvero, ed il primo senza Dave Dalone (ricordiamo, il principale songwriter del gruppo). Si parte subito alla grande con "Point Of No Return", pezzo melodic hard rock che sfocia in un grandissimo ritornello; si posegue con il singolo sopracitato, dopo di che parte un susseguirsi di hits e pezzi da 90 (la title track, "Mannequin Show", "Emergency", "Eye For an Eye", la ballata voce-piano "All The Nights"). Tutto perfetto, quindi? Non proprio se andiamo ad ascoltare bene perchè un paio di filler le troviamo, e non capiamo perchè sia stata esclusa "Under My Skin" (la bonus track del singolo), a favore, appunto, di altre canzoni meno convincenti. A livello di sound quasi tutto perfetto, se non il drumming che convince meno rispetto ai dischi precedenti. Il livello del songwring tutto sommato ha tenuto nonostante la dipartita di Dalone, e possiamo tranquillamente parlare di un 'Address The Nation' parte seconda per quanto concerne il tipo di sound (leggermente piu’ hard-rock rispetto ai primi due album), seppure leggermente inferiore (ma era veramente difficile fare di meglio).
Commenti