GUNNER: Desire
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13/04/2011Hair metal argentino con tanto di capello cotonato e spandex! Impressionante questo prodotto per la qualità dei brani e per la straordinaria volontà di questi ragazzi di riportare in auge un genere in voga vent'anni fa, encomiabili. Dall'opener "Holdin' On", che ha un emulo di Vito Bratta alla chitarra e una copia dei Firehouse come inciso, alla vergognosamente Dokken-style "Till I Reach The End", per passare alla ballatona di turno "While Dreams Have Been Gone" che richiama potenti spettri dei Danger Danger e Warrant, quindi c'è tutto e questa sorta di tributo è completo! Che manca? La produzione ed un buon cantante! La prima è quasi drammatica, al limite del demo-tape: ispirarsi agli anni '80 non significa registrare il tutto come i demo dell'epoca, ogni strumento è per i fatti suoi, le chitarre spesso non doppiate creano un gran vuoto, non sopperito dalle tastiere le quali hanno un suono da organo Bontempi dei tempi andati. Il cantante spesso non ce la fa nelle note alte, ed il problema è che continua a propinarcele. Quindi, un buon disco per la qualità dei brani, pessimo per tutto il resto.
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