WIG WAM: Wall Street
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15/05/2012Avevano il merito di aver riportato in auge un genere, gli spettacoli e l'attitudine erano fantastici, ed il debutto è oramai un classico, ma a fronte di questo nuovo lavoro tutto diventa un lontano ricordo. I primi segni di cedimento si erano avuti con il brutto 'Non Stop Rock'N Roll', e con questo 'Wall Street' la frittata è fatta. Hanno perso la loro identità, si trovano in un limbo di hard rock trito e ritrito, tentano di raffinarsi ottenendo un risultato di un piattume mostruoso fatto di incisi poco efficaci, ed alle prese con una costruzione di pezzi un po' più complessi che a loro non appartiene. Se come biglietto da visita abbiamo la title track siamo a cavallo, pezzo scialbo e inutile, mentre la semi-ballad "Victory Is Sweet" sembra più un pezzo di metal neoclassico con ritornello alla Udo che glam raffinato cui i quattro norvegesi ci avevano abituato. "The Bigger The Better" fa il verso ai peggiori Leppard, onestamente imbarazzante, mentre interessante è "Bleeding Daylight", bella come costruzione ed inciso ben tirato. Nel mezzo alcune buone idee, ma che non sono abbastanza degne di nota, e la chiusura lasciata al lento strumentale "Things Money Can't Buy" la dice lunga su questo disco. Quest'opera mette in risalto la fase stantia dei quattro baldi giovani, nonchè la presunta parola fine a questa band che molto difficilmente saprà rialzarsi vista la qualità dei due ultimi album-fotocopia. Certo che questo 2012 sta portando più delusioni che altro, in special modo sulle vecchie leve che appaiono spompate e totalmente prive di fantasia.
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