GRAND DESIGN: V
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18/02/2020La maturazione, questa parola che si usa molto in ambito musicale per esprimere un deciso passo in avanti di una band che fa disco dopo disco, è il filo conduttore di questo nuovo lavoro dei Grand Design. La band capitanata da Pelle Saether fa un grosso passo in avanti in fase di songwriting. Intendiamoci, lo stile resta quello e non si smuove (ossia Def Leppard al 100% metà anni '80), ma la qualità delle canzoni e decisamente superiore rispetto agli altri album. Sfìdo chiunque a non cantare il ritornello di “I Won’t Cry Over U Tonite” dopo un paio di ascolti, o a rimanere ammaliati dalla bellissima melodia di “The Warrior” (salto indietro di almeno 30 anni con arrangiamenti spettacolari). Certo, la voce metallica purtroppo c’è ancora, ma quello oramai è marchio di fabbrica, e piace o non piace non ci si puo’ fare nulla. Bellissime inoltre le sovraincisioni vocali nei ritornelli che fanno tanto Def Leppard (ma è possibile che il Leopardo Sordo non riesca piu’ a fare una cosa del genere? Mah..), cosi come il suono della chitarra e la sezione ritmica. Disco da amare o odiare: possono sembrare dei cloni? Si, ma ad avercene dei cloni cosi che a livello di qualità esprimono cosi tanto.
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