EVERGREY: Escape Of The Phoenix
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01/03/2021Con il precedente album, il clamoroso 'The Atlantic' (uno dei piu belli del 2019 per chi scrive), gli Evergrey avevano concluso un'ideale trilogia iniziata nel 2014 con 'Hymns For The Broken', rafforzando la loro collaudata formula prog/power senza grossi scossoni dal punto di vista sperimentale, ma con un solo grande obiettivo: scrivere le migliori canzoni possibili. Obiettivo raggiunto in pieno, aggiungerei. Fare meglio del precedente lavoro era impresa veramente ardua, ma devo dire che gli svedesi ci vanno veramente vicino, dimostrando per l'ennesima volta di essere un gruppo speciale. La personalità del combo emerge in modo cristallino già dalla potente opener, capace come sempre di coniugare un suono "grasso" e vigoroso alle splendide aperture melodiche della toccante voce del leader Tom S. Englund. Il poderoso vocalist azzecca infatti linee melodiche capaci di "spaccare" il cuore in due, toccando corde emotive profonde, evocando un senso di malinconia mista a rivalsa ("Stories", "You From You" splendide!), anche grazie a notturni arrangiamenti elettronici, misurati ad hoc per ogni pezzo ("Where August Mourn"). Accanto ai classici mid tempo stupendi "alla Evergrey", la band recupera anche parecchia potenza metal ("Eternal Nocturnal", "Leaden Saint", la title track), come non si sentiva da tempo, senza mai dimenticare l'epica melanconia che la contraddistingue, a stemperare e variare le atmosfere proposte. Chiude l'intensa "Run", una canzone-auspicio, perché mi auguro che gli Evergrey "corrano" ancora per parecchio tempo e taglino ancora numerosi ed ambiti traguardi. Quindi vi prego, se amate la band, gustatevi questo disco ed assimilatelo con calma, non fate l'errore di accantonarlo, catalogandolo come "già sentito", dopo un solo passaggio: vi perdereste uno degli album meglio riusciti del 2021. Grandissima band!
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