ELDRITCH: BLACKENDAY
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14/04/20070Settimo studio album per gli Eldritch, uno dei gruppi di punta del metal italiano degli anni novanta, che si candida qui nuovamente come una delle realtà più intraprendenti e brillanti del panorama tricolore. Dal debut “Seeds Of Rage” del 1995, ne è passata di acqua sotto i ponti, eppure il combo capitanato da Terence Holler ha sempre mantenuto una ben precisa identità e una freschezza compositiva che ritroviamo anche in questo nuovo “Blackenday”. La proposta del quintetto toscano, partendo dall’amato prog metal di capisaldi come Fates Warning e Queensryche si spinge verso un thrash metal sorretto da ritmiche sempre vigorose (“Black Rain”). Non manca comunque un gusto melodico capace di emergere fin dall’entusiasmante opener “Silent Flame” e rintracciabile lungo tutti gli oltre cinquanta minuti di durata del disco, in particolare in composizioni appassionanti come “Broken Road” e “Rumors”. Suggestivo, senza dubbio, questo nuovo lavoro targato Eldritch. E se da un lato troviamo echi di Nevermore (“The Child That Never Smiles”) e Testament (“The Blackened Day”), di contro, sono le influenze prog a fare la parte del leone: alzi la mano chi, sentendo l’ammaliante “Shallow water Flood”, non ha pensato almeno un secondo ai Pain Of Salvation… Insomma, i nostri sono riusciti ancora una volta a confezionare davvero un buon disco che non mancherà di soddisfare palati anche molto diversi fra loro, pur conservando una linea guida ben marcata e identificabile in un robusto prog.
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