THE OLD SKULL: Fantasmi, Ruggine e Rumore
data
18/02/2020Progetto molto interessante questo ‘Fantasmi, Ruggine e Rumore’ di The Old Skull, una sorta di collettivo che raggruppa alcuni dei rapper più talentuosi dell’underground italiano e una band di musicisti per dare vita a un album che nelle intenzioni vuole essere un punto di unione tra la scuola rap e quella alternative metal/crossover. Ho approcciato il disco con molta cautela, memore di esperienze precedenti dove mancava sempre qualcosa: o il talento (ma è palese come non sia questo il caso), o soprattutto la produzione e la pasta dei suoni. Qui in Italia abbiamo ancora molto da imparare dagli States da questo punto di vista, e mi sono trovato davanti spesso a dischi magari anche musicalmente validi, ma che mancavano di qualsiasi tipo di impatto sonoro, incapaci di riuscire a unire l’anima elettrica del rock/metal e i suoni più sintetici e la vocalità del rap (colpevoli di questo sono anche band di un certo calibro, tra cui i miei amati Linea 77). Sono rimasto quindi estremamente sorpreso quando ho fatto partire il disco dei The Old Skull, che a questo punto spero non rimanga una parentesi isolata ma possa espandersi. Inutile dire che la parte del leone, come ospite, la fa Danno dei Colle Der Fomento, ma va detto che un po’ tutti gli ospiti si ritagliano il loro spazio e riescono ad emergere sia dal punto di vista del flow e delle rime che, per quanto riguarda i DJ e beatmaker, dal punto di vista delle basi. Tanti, troppi i brani che sarebbero da menzionare (praticamente tutti): mi basta segnalare il manifesto "Vecchio Teschio", "Poeti Estinti" e "Ma Quali Idoli", ma davvero ogni brano è un gioiellino di rap metal fatto come si deve. Adesso mi aspetto un secondo capitolo, con al timone la stessa band e uno stuolo di ospiti ancora più vario (sempre underground!). Must have.
Commenti