EL-THULE: NO GUTS, NO GLORY
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19/09/2004Tanto di sombrero a questi El Thule, giovane trio formato nel 2001 da Mr. Action, El Comandante e Driver con un obiettivo comune: suonare tremendamente anni '70. Ed in effetti la passione dei tre per strumenti\effetti vintage e tutto ciò che è rigorosamente valvolare è una costante degli 11 pezzi che compongono "No guts, no glory", un mix tra Glucifer, Kyuss, Turbonegro e Hellacopters che ci trasporta fin dalle prime note in una paesaggistica degna del primo tempo di "Dal tramonto all'alba". Si parte, ovviamente in decapottabile e abbagliati dal bruciante sole del deserto, con il punk 'n' roll diretto di "Swing on this", uno di quei pezzi in grado di raddrizzare una giornata, le sucessive "Ridin' on my hell" e "Fire & skull breath" seguono invece un sentiero più polveroso fatto di riff duri come il granito e ritmica sincopata. Ma sono i due brani sucessivi ovvero "Chromatic Mountain" e "Supasonic" a far pensare che oltre ai "That's all folks" in Italia ci sia realmente della gente in grado di suonare del buon stoner rock: il riff trascinte, l'assolo devoto a sua maestà Tony Iommi del primo, l'utilizzo azzecatissimo dei cori nel ritornello del secondo e il finale in crescendo di entrambi, sono da applausi a scena aperta. Con la seguente "The Growl" si alza per qualche minuto il piede dall'acceleratore ma è comunque da intendersi come episodio isolato in un lavoro tutto sommato omogeneo e già con la sucessiva "Sbs" la lancetta del tachimetro torna ai livelli di "norma". Una mezione speciale la meritano "Chromatic Mountain II", con cui si toccano i limiti del doom vista la carica di groove che emanano i suoi riff cadenzati, e "Barely Drunken" con quel basso rotolante a far da base per la psichedelia della chitarristica. "No Guts, No Glory" è un lavoro che non può che convincere sia per quanto riguarda l'aspetto tecnico\compositivo che per quanto riguarda il suono, così tradizionalmente '70s, ottenuto da Pelucchini (fonico live dei Verdena).
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