EDENSONG: THE FRUIT FALLEN
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04/11/2008Gli Edensong sono una band americana nata dall'idea di James Byron Shoen nel 2002, che unisce il prog rock dell'era d'oro (quella settantiana per intenderci) con sprazzi di world music e leggeri acceni moderni: insomma un calderone in cui si mischiano Jethro Tull, Genesis, Curved Air, Yes, Dream Theater per fornire all'ascoltatore qualcosa di nuovo e intrigante. James è il mastermind e creatore della band, e gli altri artisti coinvolti risultano quindi meri esecutori delle idee tracciate dal cantante/chitarrista: ciò si nota visto che le composizioni (a mio avviso) risultano a tratti fredde, o comunque improntate sulla perfezione dell'esecuzione, a scapito perciò di un certo feeling tipico dei dischi sfornati da una band a tutto tondo. Il risultato è un platter di quasi settanta minuti spalmato su otto tracce, che reggono tutte bene anche dopo ripetuti ascolti: a parte i difetti sopra descritti possiamo dire che il songwriting risulta sempre di buon livello, anche in considerazione del fatto che le tracce sono tutte di durata considerevole. Quello che l'ascoltatore deve fare, per apprezzare appieno il cd, è lasciarsi andare e farsi trasportare dalla corrente progressiva, abbandonarsi al viaggio sonoro che "The Fruit Fallen" ci invita a fare: certo i rimandi verso i grandi degli anni settanta ci sono e a volte si rivelano in modo inconfondibile, ma grazie alle contaminazioni presenti il tutto risulta meno ingombrante e negativo. Produzione e mixaggio sono ad opera dello stesso James Byron Shoen, mentre il mastering è stato affidato ad un nome di prestigio quale Bob Katz: il risultato è assolutamente di spessore e permette al cd di guadagnare altri punti nella votazione finale. Neutro invece il giudizio sul libretto e sulla copertina, che non mi sembrano particolarmente ispirati pur essendo creati in modo adeguato. In definitiva "The Fruit Fallen" segna un buon debutto per gli Edensong: ora spetta a James creare nuovo materiale che faccia salire le quotazioni della band, magari riuscendo anche a creare una line-up stabile che possa portare idee nuove ed alternative di valore.
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