AFI: DECEMBERUNDERGROUND
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23/07/2006A conti fatti gli AFI sono una della band più clamorose della scena musicale moderna; nonostante ciò, il credito che gli viene riconosciuto è sempre inferiore a quello che dovrebbe essere (come del resto accade per centinaia, migliaia!, di altre bands). Il fatto di essere una mosca bianca a cavallo di generi apparentemente non attigui ha senza dubbio penalizzato il gruppo di Havok e Puget, ma forse con questo nuovo “Decemberunderground”, in uscita per un’etichetta di un certo spessore come Interscope, gli A Fire Inside riusciranno a guadagnarsi il posto al sole che si meritano. “Decemberunderground” segna il distacco ormai quasi totale dalle sonorità più classicamente punk e nonostante il sound dei nostri rimanga pregno di rimandi all’emocore (“Kill Caustic”), il platter è sostanzialmente un manuale perfetto per quello che dovrebbe essere al giorno d’oggi un certo tipo di rock dall’appeal estremamente commerciale che non osa rinunciare al songwriting di qualità, alle melodie di classe e alla caratura impressionante dei musicisti. Se si eccettua il singolo “Miss Murder”, dall’incedere accattivante ma banalotto e tutto sommato evitabile, l’intero album è un concentrato di pezzi memorabili, giocati su atmosfere eteree e sognanti pronte ad esplodere regolarmente in refrain indimenticabili. “Summer Shudder”, “The Interview”, “Love Like Winter”, “Kiss And Control” (tra gli altri) sono i classici pezzi che potrebbero da soli tirare un intero disco per un bel po’. Qui in “Decemberunderground” ce li troviamo tutti di fila, dite che è il caso di ripensare al ruolo degli AFI nella musica moderna? Io direi, forse si.
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