DARE: Road To Eden
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29/03/2022Tornano a distanza di sei anni dal sublime ‘Sacred Ground’ i Dare delle coppia Darren Wharton/Vinny Burns, se tralasciamo ‘Out Of The Silence II’, rielaborazione dell’opera prima della band britannica (2018). Il decimo disco in studio della band, a titolo ‘Road To Eden’, ripropone la formula vincente, rara se non unica, presentata a partire da ‘Calm Before The Storm’(1998) e sviluppata nel corso degli anni con influenze celtiche, epiche, toccanti e profonde, colme di speranze e sensazione dedite a un passato bello da guardare perché vissuto, punto di partenza del futuro che sarà. Considero i Dare una band potenzialmente alla portata di qualunque padiglione auricolare, oltre le etichette e i generi, grazie al timbro profondo e suggestivo di Wharton e al tocco magico alle sei corde di Burns (perdita insostituibile per i Ten di Gary Hughes dopo lo split). Il songwriting è composto come consuetudine da un mix di melodie elettroacustiche proposte con estrema classe, capaci di creare atmosfere ora rarefatte, ora gioiose, a dimostranza di uno spessore artistico da primi della classe. Opener e primo singolo è “Born In The Storm”, brano rock, innico come da tradizione, condito da un lavoro alle chitarre sontuoso. Le tematiche trattate profumano di libertà, speranze, montagne, spazi aperti che portano l’ascoltatore a ricordi lontani e recenti. In alcuni casi ripercorrono l’arco di un’intera vita col sorriso rilassato, sgombro da qualunque negatività (‘Cradle To The Grave’, “Road To Eden”). Persiste la vena romantica del gruppo, evidenziata dal tocco alla chitarra dell’ex Ten; emerge in “Grace”, e la ricerca di linee vocali essenziali e arrangiamenti delicati (“Lovers And Friends”) sono frutto delle esperienze passate in campo hard rock (“The Devil Rides Tonight” sembra un outtake da ‘Blood From Stone’, 1991), travalicando sporadicamente in territori folk (“Thy Kingdome Come”). Unici ed universali i Dare, meritano (avrebbero meritato) un consenso straordinario al di là dei soliti confini noti tanto cari a noi aficionados del genere.
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