CRY EXCESS: THE DECEIT
data
22/12/2013Come definire questi Cry Excess? Questa è la domanda che ci si pone dopo aver ascoltato il loro debutto discografico intitolato 'The Deceit'. Un lavoro decisamente professionale e sopra la media, non ci sono dubbi in merito, ma che fondamentalmente corre il rischio di essere male interpretato proprio per la sua minuziosa ricerca della perfezione. Una sorta di disco fatto ad hoc insomma, qualcosa dove tutto è stato ponderato, strutturato e posto nel posto ideale, dove il fato non trova mai posto così come – forse – la naturalezza. Stiamo parlando di una band che ci crede parecchio (giustamente aggiungerei) e che proprio per questo merita stima visti gli sforzi fatti finora, capace di andare in tour per venti date in Gran Bretagna e aprire a una cantante eccezionale come Tarja Turunen senza essere ancora sulla cresta dell’onda. Basi che hanno dato vita a 'The Deceit', un disco tanto moderno quanto 90s in alcune sue scelte. La loro proposta annovera infatti diversi elementi, che vanno dal metalcore al crossover, passando per synth e trame rock oriented, un calderone di suoni che potrebbe confondere ma che invece risulta essere ben amalgamato grazie a una produzione ben concepita in studio. D’altra parte la chiave di volta parlando dei generi sopra citati è sempre stata una: avere suoni calibrati e soprattutto sontuosi all’ascolto, caratteristiche che troviamo nei dieci brani dei Cry Excess. Un gruppo che non ha alcun timore di osare, che riesce in un solo brano a unire il lato tamarro dei Papa Roach a quello status dark che contraddistingueva gente come Deathstars e i nostrani Dope Stars Inc., senza sfigurare. Basta infatti ascoltare brani come “The Middle Children Of History” e “The Worst Of Intentions” per capire che i nostri ci sanno fare, arrivando quasi a piacermi maggiormente ogni qualvolta tentino di avvicinarsi a quanto fatto recentemente dai Devil Wears Prada e Texas In July. Un progetto molto americano nell’approccio e nel modo di porsi dei musicisti (anche il look è stato curato secondo gli standard dettati dal genere) che potrebbe persino far risultare finto il tutto, considerazione a nostro modo di vedere errata vista la passione con la quale i nostri si cimentano in 'The Deceit'.
Commenti