Conflicted: Never Be Tamed
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14/04/2011I Conflicted sono un quintetto canadese al loro primo album, un debutto che farà sicuramente parlare. Il genere espresso è un heavy con tinte progressive molto diretto, senza troppi fronzoli e brani della durata media di cinque minuti. La voce di Jason Orton è davvero stupenda, un perfetto mix tra quella di Tim Owens e King Diamond, fino a toccare l’espressività delle grandi voci dell'AOR. Il chitarrista è davvero un fenomeno: solisticamente le influenze neoclassiche malmsteeniane sono molto evidenti, ma mai fastidiose, mentre sul piano ritmico riesce a creare degli splendidi incastri con il resto della sezione ritmica. Basso e batteria sono ottimamente arrangiati, infatti anche nei frangenti lenti si riesce a notare la cura e l'attenzione posta in fase compositiva senza punti morti, o parti mal costruite. I brani sono davvero ben riusciti: la title track si presenta con un riff tritacorde cadenzato, con una prova vocale davvero impressionante, dotata di un espressività familiare soltanto alle grandi voci del genere. La stupenda "The Hand Of God" vi farà pogare con il suo incedere deciso, dove anche in questo caso la voce e gli assoli di chitarra saranno protagonisti indiscussi della scena. L'intro arabeggiante di "Heat Me Up" vi rapirà per la sua bellezza e gli assoli sparsi in giro per il pezzo vi faranno ricordare spesso il pingue maestro svedese senza farvi storcere il naso. L'ipnotica "Wish. I Remember" vi rapirà per la buona realizzazione dei cori, interessante uso degli stacchi di batteria sulle strofe. La conclusiva "Release" è il brano più intimista e progressivo dell’album dove la voce riesce ad esprimersi su registri più melodici e carichi di pathos. E' inutile dire che quest’album è davvero un ottimo prodotto, dotato di musicisti di qualità tecniche al di sopra della media, perfettamente supportati da una produzione che non fa altro che esaltarne le qualità dei protagonistii. Chi ha detto che non si può fare qualità con brani di cinque minuti?
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