CARCASS: Despicable
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31/12/2020Una delle note positive di quest’anno infame: i Carcass sono tornati. Sia pure con un semplice EP da quattro pezzi, ma immagino non si guardi in bocca al cavallo, no? Li avevamo lasciati in ottima forma con ‘Surgical Steel’ per ritrovarli bene, ma non benissimo. Il pezzo più notevole è certamente l’opener “The Living Dead at the Manchester Morgue”, un bell’insieme di triplets, con la voce di Walker sempre sul pezzo. I riff di Steer sono un po' un hit and miss, si va dal “si, OK” al “wow che figata” fino al “ma che cazzo sta suonando?”, questo soprattutto col riff centrale, che regge un assolo un po' banalotto, se dobbiamo essere sinceri. “Under the Scapel Blade” sembra uno scarto di ‘Heartwork’. Questo non significa che non sia un ascolto piacevole, anzi. Il pezzo finale, più moderato rispetto agli altri, sembra uscito da ‘Swansong’. Complimenti a Steer per l’assolo. Un ritorno aspettato, un assaggio per quello che ci aspetta in futuro. Nulla di particolarmente esaltante, più che altro una garanzia dello stato di salute di Walker e soci.
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