CARNATION: Chapel of Abhorrence
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27/08/2018Death metal, fascino old school, mani che si stringono al collo non lasciandoci respirare, uccidendoci letteralmente, soffocandoci in un gemito di chitarra, o in una martellante accelerazione della batteria. Così, in poche righe, ecco esplicata la prima fatica in studio dei belgi Carnation. Nati come band nel 2013, hanno alle spalle un Ep, un live album ed uno split. 'Chapel of Abhorrence' è full-length pregno di tradizione anni novanta, spaziando tra diverse scuole del genere della morte. Ci sentiamo di sbilanciarci, citandovi come principale influenza la scola svedese, nello specifico primissimi Grave ed Entombed. Suoni corrucciati con un velo di rock tra le note e poi una struttura via via più intricata, più vicina alla scuola americana. Album solido, che per costanza e concretezza rammenta anche i compianti Bolt Thrower, macigno che si schianta al suolo, sbriciolando illusioni e macinando odio. Miseria si avvolge come catena ai sogni, catena che viene masticata e sfracellata di fronte all’ascoltatore. Album all’insegna della tradizione, capace di guardare a 360° al death metal, senza allinearsi totalmente ad una scuola in particolare. Intensità ed epica sono tra gli ingredienti principali di una band che non scopre nulla di nuovo, che non rivoluziona, ma che riesce lo stesso a non esprimersi come clone di qualcosa in particolare. Nessun virtuosismo ma nemmeno alcuna semplificazione del concetto di sound, così che la materia prima non resta grezza sino al midollo. Pennellate di follia in un paesaggio arido e che ci investe letteralmente dell’acre odoro di morte caratteristico. Il tempo ci dirà se gli artisti sapranno andare oltre, aggiungendo quell’ingrediente personale che dia l’impulso per un necessario salto di qualità. Se siete esigenti, volete a tutti i costi innovazione, qui non troverete pane per i vostri denti. Se amate il death metal, non amate i cloni ma siete dei tradizionalisti, troverete in 'Chapel of Abhorrence' quell’oasi felice in cui soddisfare la vostra sete di estinzione.
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