BUD TRIBE: ROLL THE BONE
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30/07/2009Giunse infine il tempo: orde di fan scatenati hanno atteso a lungo (ben undici anni) il successore di 'On The Warpath', ed ecco infine vedere la luce 'Roll The Bone', monolitico disco di Heavy Metal classico, massiccio ed italianissimo. La Bud Tribe, guidata dal leggendario "Bud" Ancillotti (Strana Officina), presenta infine su disco quelle tracce che già da tempo erano una costante dei palchi su cui si sono esibiti, portando avanti il vessillo di un Heavy Metal viscerale, cupo e passionale, malinconico e possente, fatto di rabbia quanto di riflessiva introversione. Non è semplice approcciare in maniera adeguata un disco del genere, fuori dal tempo per mille motivi (primo fra tutti il fatto di spaziare dall'Heavy Classico all'Hard & Heavy con punte di AOR) eppure vivo e pulsante, pronto ad esplodere nello stereo come nella mente dell'ascoltatore: il rischio è di sottovalutarlo, di prenderlo per un disco orecchiabile da ascoltare sporadicamente come riempitivo. Siamo invece in presenza di uno di quegli album che, ad ogni ascolto, aumentano il proprio peso, radicandosi sempre più nel cervello, appassionando ogni volta in maniera nuova. Anacronisitco, eppure proprio per questo orgoglioso, 'Roll The Bone' passa con naturalezza dalle tirate alle ballad, dando l'impressione di abbracciare la varietà come una madre abbraccia un figlio: non si imita in casa della Tribù, si crea e si protegge. Si unisce il presente al passato, inserendo tra pezzi nuovi "classici" del palco e tre chicche in italiano, a chiudere il tutto con uno stile che pochi possono vantare. La Bud Tribe, all star dell'Heavy italico, fa sfoggio di una classe e di una competenza che solo i pezzi da novanta posseggono. 'Roll The Bone' rappresenta una buona porzione della storia e del presente dell'Heavy nostrano. Ed un minimo di campanilismo, per favore, è necessario!
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