BEATRIK: REQUIEM OF DECEMBER
data
14/09/2005Mettiamo subito le carte in tavola: il secondo album dei trentini Beatrik é un manifesto di disperazione, agonia e malinconia in musica. Molto più oscuro e deprimente che non nel precedente 'Journey Through The End Of Life' non a caso i tempi medi delle canzoni in esso contenute sono rallentate decisamente, tanto da far rientrare 'Requiem Of December' tranquillamente nel filone Doom, pur presentando influenze e derivazioni di stampo prettamente Black come è facile ascoltare già nell'opening track "My Funeral To Come". In questo caso poi il songwriting mi é sembrato oltre che più curato in generale, più indipendente e personale che in passato, grazie ad una maggiore maturità artistica probabilmente; logicamente 'Requiem...' é il diretto discendente di 'Journey...' in tutti i sensi, non vi é stato alcuno stravolgimento del sound ma é stato reso il tutto solamente più atmosferico e il concetto di "aggressività" non é stato abbandonato, ma solamente ridefinito. Disperazione, agonia e malinconia in musica avevo accennato all'inizio. I sentimenti rilevanti nelle sei canzoni presenti su quest'album sono inequivocabili, ma non si pensi di cadere nel solito polpettone gotich/atmosferico lagnoso, noiosissimo e veramente ostico all'ascolto dall'inizio alla fine. Nel nostro caso pur presentando un netto rallentamento dei tempi medi, i Beatrik sono stati eccellenti nel presentare canzoni sempre dinamiche, e questo é un merito che va lodato.
Commenti