STRIBORG: SOLITUDE
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10/10/2007Deciso passo avanti per l'artista australiano conosciuto con il moniker di Sin-Nanna nel suo one man project Striborg. Neanche un anno di distanza dall'infame e scialbo 'Ghostwoodlands' ed eccoci nuovamente a parlare di un artista dalla qualità altalenante come i successi dell'Internazionale calcistica, 'Solitude'. Tutto quello di negativo che era trapelato dall'uscita precedente sembra appartenere ad un'altra era: lo stile secco e minimale del nostro è comunque rimasto, così come la registrazione casereccia e low-fi, ma è la resa generale ad aver subito un'incredibile dopata di qualità. Ora le otto tracce dell'album suonano come un black malato e suicida, ai limiti veramente del doom, con una forte influenza di Burzum del periodo 'Filosofem', anzi, in questo caso sarà una bestemmia per i puristi dell'underground più reazionario del BM, ma questo album suona maledettamente doom, né più né meno, raggelato dal background culturale/musicale del black metal, dal quale Sin-Nanna proviene. Lentezza pachidermica, sentore di morte, le tracce si "trascinano" letteralmente gonfie e pigre per tutti i 70 e passa minuti di durata (e di per sé le tracce hanno una lunghezza media molto alta), con ampissimi spazi strumentali e pochi al cantato vero e proprio, un rantolio infernale dal profondo. Sicuramente un prodotto più curato e meno egocentrico, che non va a parare su lidi di sicuro gradimento per un pubblico il più delle volte assuefatto a tutto ciò che è marcio/troo/undeground più che sulla vera qualità intrinseca di ogni singola composizione. Con questo non voglio certo dire che Sin-Nanna abbia imparato a fare dell'ottima musica, ma certamente 'Solitude' mostra vistosissimi passi avanti rispetto alla scadente prova di nemmeno un anno fa.
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