FORGOTTEN TOMB: SPRINGTIME DEPRESSION
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02/06/2006Dopo 'Songs To Leave' (2002) un album particolarmente significante per tutto quel filone musicale che prende spunto sia dal BM di inizo anni '90 e del doom più depressivo, i Forgotten Tomb di Herr Morbid ritornarono l'anno successivo con 'Springtime Depression' suo diretto discendente che riprese a più parti il discorso musicale/filosofico cominciato anni addietro con il debutto 'Obscura Arcana Mortis'. In questo caso, è bene dirlo subito, la proposta musicale ha spostato leggermente l'ago della bilancia più sull'aggressività che sulla parte prettamente disparata/suicida, rendendo di fatto l'album decisamente più cattivo nelle soluzioni adottate, senza tuttavia perdere l'alone mistico e ferocemente mortale che aveva. Balza subito all'orecchio un deciso cambio di sonorità, proprio perchè questo album è stato registrato dal famosissimo Peter Tagtgren nei suoi Abyss Studios in Svezia (e si sente anche): atmosfere volutamente più gelide, secche e crude, molto più BM-oriented che sull'album precedente; Herr Morbid che sembra cantare come Ihsahn dei compianti Emperor e i tempi medi delle canzoni, che ripeto sono aumentati di una certa quota, fanno delle sei canzoni dell'album (delle quali la title-track è una traccia strumentale), delle autentiche lame di rasoio affilatissime. Logicamente l'anima prettamente debitrice al doom-sound è ancora fortemente presente, e così già nell'opener "Todestrieb" possiamo ascoltare eccellenti arpeggi malinconici che fanno da ritornello e da struttura portante della canzone, "Daylight Obsession" trasuda rassegnazione e disperazione, sebbene i tempi siano molto più sostenuti rispetto alla media, e così via dicendo per le altre canzoni del lotto, tutte dotate di una doppia anima, che coniuga anche in questo caso il BM con il doom estremo. Anche liricamente il discorso si è andato estremizzando, anche se in linea di massima i temi fondamentali del pensiero di fondo della musica dei Forgotten Tomb rimane miseria/disperazione/voglia di morte e comunque non mi azzardo minimamente ad accennare a cosa parlano i testi, poiché è bene leggerseli da soli. Ho sempre ceduto molto nell'operato artistico e concettuale di questo gruppo, e sono rimasto parecchio soddisfatto anche da questo 'Springtime Depression' che può essere un album gradito sia ai fans dei vecchi Burzum che a quelli del doom più estremo e depressivo. N.B. Per gli intenditori del vecchio black metal: notate nulla di familiare nella scelta della copertina?
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