AXEL RUDI PELL: MYSTICA
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06/09/2006"Mystica" è un bel disco. Chiarisco subito onde evitare fraintendimenti. Quello che da anni contesto al chitarrista tedesco è una spudorata standardizzazione dei suoi dischi, ben oltre il comporli fotocopiandoli tanto che se non avessero una qualità soddisfacente, sarebbero sprecati anche usarli come frisbie. Uno standard quasi di default, ormai, come una produzione in serie di un qualsiasi articolo commerciale: sembra un obbligo dover comporre ad ogni costo la title track e farla durare sempre sopra i sette-otto minuti, con ritmica rigorosamente cadenzata, ovviamente, anthemica ed "epica" più delle altre. Questo l'esempio più esplicativo, ma per evitare di far passare in secondo piano il nuovo lavoro, aggiungo che proprio "Mystica", assieme a "Valley Of Sin" ed a "The Curse OF The Damend" vale l'acquisto del CD, se si mette in conto anche il gran lavoro svolto da Axel in fase solista, e quello di Gioeli dietro al microfono, ormai elemento determiante per la riuscita positiva di qualunque cosa riesca a pubblicare il "Blackmore Teutonico". Tutti gli altri brani rientrano nella media compositiva sempre abbastanza alta a cui siamo abituati, e meritano di essere menzionati "Fly To The Moon" e "Living A Lie", due up-tempo song in cui emerge la potenza ritmica di Terrana, ed un crescendo corale che manifesta quanta intesa ci sia nella attuale line-up. Detto questo, questa volta il voto al disco provo a darlo lasciando da parte qualche fisima, e chiudendo un orecchio, concludo aggiungendo che il disco piacerà molto a chi ha sempre apprezzato Rudi Pell, e potrà piacere anche a chi cerca un hard-rock massiccio, con carettere e di stampo classico che non esclude piccole, velate fughe progressive.
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