FORGOTTEN TOMB: NEGATIVE MEGALOMANIA
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03/02/2007Ho particolarmente seguito l'evoluzione stilistica dei Forgotten Tomb da Piacenza, partito come gelido come-back del BM norvegese più misatropico alla Burzum, per incorporare pesanti influenze dei Katatonia (del periodo centrale) ed essenzialmente andando avanti su questa strada con sempre bene a mente i due nomi sopra citati.
Questo nuovissimo 'Negative Megalomania', quarto full-lenght album, ripropone gli stessi stilemmi del precedente 'Love Burial's Ground' (2005), sotto coordinate leggermente spostate verso la melodia, piuttosto che osservare una stretta equità fra di essa e l'aggressività. Ho utilizzato non a caso l'avverbio leggermente perché in effetti non è che ci troviamo di fronte ad uno stravolgimento generale delle strutture alle quali il gruppo ci ha abituato nel corso di questi anni, ma solamente ad una nuova evoluzione del sound che infatti in questa occasione presenta persino parti in cantato pulito e un utilizzo maggiore della chitarra acustica.
Le tematiche affrontate in 'Negative Megalomania' rimangono quelle di disagio sociale e in genere di insoddisfazione verso la società attuale e verso chi la popola (il misantropismo genetico è rimasto nell'ossatura dei testi).
E' lecito a questo punto osservare che sebbene tutto fili liscio come l'olio, se paragonato agli altri albums della discografia (o anche solo al precedente) si nota come in questo caso si sia perso quell'attacco iniziale, quella presa che portava ad ascoltare gli altri album incessantemente dall'inizio alla fine bramandone ogni singolo passaggio. Forse volendo esplorare terreni nuovi si è involontariamente persa un aparte di quell'aura malvagia e morbosa che aveva contraddistinto così; bene il gruppo sin dagli esordi.
Ma comunque il risultato finale è, ancora una volta, molto al di sopra della media.
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