BEARDFISH: SLEEPING IN TRAFFIC: PART TWO
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20/05/2008La seconda parte di 'Sleeping In Traffic' non si discosta molto dalla prima e completa un concept che vuole rappresentare la giornata di vita di una persona. In questa seconda parte il lato notturno delle 24 ore incentrata perlopiù su un sogno che la title track sul finale di disco di ben 35 minuti materializza alla grande. Un cerchio che si chiude, quindi, che parte dal tramonto e termina all'alba. Band svedese molto giovane, i Beardfish sono debitori del prog rock settantiano e di band come Gentle Giant e Genesis senza disdegnare, però,sonorità moderne(tra le fonti d'ispirazione citate ci sono anche, a ragione, i Radiohead). Strumentazione e sonorità classiche che si completano con intrusioni nella fusion ed in abbozzi spigolosi e psichedelici che non compromettono, ad ogni modo, la fluidità dei brani. Una non tanto velata ironia di fondo rende il disco ancora più piacevole nonostante la struttura non del tutto lineare. Melodica ma dall'esecuzione strumentale complessa che tratteggia con empatica perizia tecnico-umorale le ore di quella parte della giornata certo più affascinante. Atmosferica, dimessa, onirica ed allo stesso tempo angosciante e cupa. Qualche forzatura nelle parti strumentali come in "The Downward Spiral / Chimay" quando le soluzioni adottate non sembrano trovare lo sfogo voluto ed il brano risulta compresso ed ostico. Poi arriva 'Sleeping In Traffic' che ti conduce in una realtà parallela, tant'è che la sua struttura ed il suo minutaggio potevano benissimo rappresentare un disco a sé stante. Allora ti rendi conto che gli certi "intoppi" sono messi lì apposta se inquadrati concettualmente nel contesto: confusione prima del sonno. Poi l'alba ed un nuovo giorno forse migliore del precedente, quel "Sunrise Again" che sa tanto di sospiro di sollievo. Stesso sospiro che ti senti di tirare quando ti capita di ascoltare gruppi di questa portata che hanno un'infinità di cose da dire.
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