BAD HABIT: Atmosphere
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17/01/2011Classe pura. Quando si parla di Bad Habit si entra nella sfera di, appunto, un'innata classe, abilità tecniche e grande intelligenza compositiva. Nulla è lasciato al caso, le strutture dei brani sono perfette, il connubio tra chitarre e tastiere è dosato all'occorrenza, talvolta il tutto è talmente al suo posto da risultare addirittura eccessivo. Sorprende che la loro ultima fatica è soltanto risalente al 2009, ed a distanza di poco più di un anno si ripetono con tredici pezzi uno più bello dell'altro. Solo l'uppercut rifilato dai due pezzi in apertura dovrebbe fare riflettere coloro i quali producono ottimi prodotti AOR non riuscendo però a piazzare un pezzo sopra la mediocrità del resto: per favore rivolgetevi ai Bad Habit, anche il loro più mero scarto risulterà un singolo di successo! A volte possono risultare troppo patinati, puliti, poco incazzati! Ma è il loro genere, questo scandi-rock che non lascia spazio a perdite di tempo, melodie sublimi allo stato brado. La prova del singer Bax Fehlin è travolgente, ispirato in tutta la durata del disco, la produzione è ciò che richiede il genere: perfetta. I testi, ovviamente, sono il punto dolente, non nel caso specifico, ma in generale perchè questa musica non ha mai puntato all'ispirazione poetica, politica o sociale, ma solo amore, donne e rock and roll, almeno si passa un'ora senza deprimersi. Assolutamente un gioiello che purtroppo rimarrà chiuso nell'underground del genere, che mai potrà avere quel riscontro che questa band si meriterebbe. Qui nell'underground nel frattempo si gode abituandosi alla cattiva abitudine di ascoltare questa “musicaccia“.
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