AC/DC: BLACK ICE
data
07/11/2008Con tutta probabilità l’unica band incontaminata delle scena rock & metal mondiale (provateci voi a mettere il suffisso ‘core a questo mito dell’hard rock!), il quintetto guidato dai leggendari fratellini Young è tornato con un nuovo disco, per la gioia di più generazioni di appassionati. Non troviamo nulla di innovativo e sconvolgente, sia chiaro, in questo 'Black Ice' (e chi si aspettava evoluzioni del vecchio sound non ha capito nulla della band australiana), ma il solito accattivante hard rock dalle tipiche ruvide venature blues (ascoltate "Decibel" o "Money Made" e capirete cosa voglio dire). Gli anni passano, i capelli si fanno più grigi e le rughe più numerose, ma l’attitudine goliardica di chi ha saputo scrivere alcune tra le pagine più memorabili dell’hard rock, non è assolutamente venuta meno: scorrendo le tracce del presente 'Black Ice', infatti, ci ritroviamo faccia a faccia con un quintetto che ha ancora voglia di mettere insieme quei tre accordi ("due accordi!", ci correggerebbe Angus) per trasformali in divertimento ed energia positiva (come definire altrimenti la carica di "Anything Goes"?). Gli AC/DC, a distanza di otto anni (un lasso di tempo in cui tante band nascono, muoiono e vengono dimenticate) dalla precedente e tutt’altro che formidabile studio release, tornano quindi a far parlare di sé nel migliore dei modi con nuove vagonate di genuino hard rock, portate in pompa magna dall’entusiasmante singolo Rock N Roll Train e da altre tracce altrettanto valide. 'Black Ice' è in definitiva il disco che ogni fan degli AC/DC si aspettava, composto sia da episodi solari e briosi (come "Rock N Roll Dream") che da pezzi più cupi ed aggressivi (l’esempio più eclatante è senza ombra di dubbio "War Machine"). Ciò che stupisce è come faccia Brian Johnson a cantare ancora oggi come faceva già ai tempi di Back In Black, ormai quasi trent’anni fa, caratterizzando ogni brano col suo timbro unico ed inimitabile. Un vero mistero.
Commenti