AMORPHIS: Halo
data
18/02/2022Gli Amorphis tornano dopo un’assenza di quattro anni con il quattordicesimo album in studio, ennesimo importante traguardo della loro magnifica carriera trentennale. Fin dal primo ascolto si intuisce quanto Esa Holopainen e compagni siano ancora ispirati, vivi e compositivamente ben lontani dall’essere appagati. 'Halo' non si distacca molto dalle recenti uscite discografiche della band finlandese e non riserva grandi sorprese a livello stilistico, proponendo un folk metal progressive raffinato e ottimamente suonato, ben bilanciato tra melodia, malinconia e aggressività. Il disco risulta molto organico e fluido, le undici canzoni che lo compongono sono tutte godibili e alcune raggiungono vette qualitative altissime come la opener “Northwards” o le successive “On The Darkest Waters”, “Windmane” e “When The Gods Came”. Un lavoro impeccabile in cui le doti vocali di Tomi Joutsen spiccano, donando epicità ai testi scritti da Pekka Kainulainen che ancora una volta ha il non facile compito di tradurre in inglese la poesia finlandese arcaica e la mitologia delle sue terre. Dopo tanti anni non è facile riuscire a mantenersi freschi ed ispirati, ma gli Amorphis sembra stiano vivendo una seconda giovinezza.
Commenti